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Peace Keeping Conflict Management : Workshop a Khartoum della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

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Alla presenza del Direttore del Peace Research Institute dell’Universita’ di Khartoum, dell’Ambasciatore d’Italia in Sudan e della coordinatrice per le attivita’ internazionali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (SSSUP), si è concluso il primo corso in Sudan sul “Training Programme for Conflict Management”.
“Si è trattato della prima esperienza del genere in assoluto a Khartoum, un’iniziativa mai organizzata prima, e resa possibile grazie alla ventennale professionalita’ in tema di peacekeeping della SSSUP, e dello sforzo congiunto dell’Università di Khartoum e dell’Ambasciata d’Italia: il tutto, con il generoso contributo del Ministero degli Esteri, Direzione Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali”, spiega l’Ambasciatore italiano Fabrizio Lobasso.
Obiettivo del corso, della durata di cinque di cinque giorni, era quello di trasmettere ai partecipanti informazioni sostanziali sul peace management negli scenari internazionali.
Nell’arco delle giornate di formazione i circa 40 partecipanti sudanesi, per la maggior parte professionisti provenienti dall’area media e comunicazione, oltre che operatori di organismi internazionali, hanno avuto modo di ricevere una formazione approfondita sui concetti e sui meccanismi del peace-keeping e del peace-building in ambito regionale e internazionale. Le giornate sono state caratterizzate dalla presenza di esperti del settore a livello mondiale, come il prof. Andrea de Guttry della SSSUP, così da poter offrire una visione globale dell’attivita’ delle Nazioni Unite, dell’Unione Africana e degli enti coinvolti in operazioni di mantenimento e costruzione della pace.
Oltre alla parte teorica, il corso ha rappresentato un’occasione per mettere in pratica i primi strumenti di concreta promozione mediatica sugli scenari internazionali nell’ambito della gestione della pace. Infatti, nei prossimi tre mesi i partecipanti dovranno implementare un progetto vero e proprio con il quale dimostrare l’importanza dei mezzi di comunicazione, soprattutto quelli di nuovissima generazione, nei negoziati internazionali e nel peace management.